Una trattoria storica con radici alessandrine, ma radicata nel territorio meneghino. La famiglia Masuelli, infatti, dirige da tre generazioni questa piccola perla del quartiere Parco Vittorio, proponendo una cucina che attinge alla propria memoria – il Piemonte – e al proprio presente – la Lombardia. Dalle cervella fritte ai nervetti, dalla cassoeula alla cotoletta milanese fino al bonet e alla crema di mascarpone, il menù è ricco di piatti tipici di queste due regioni, eseguiti con perizia e sensibilità. Si parte bene con i mondeghili e con l’insalata di nervetti, dove le classiche polpette milanesi erano accompagnate da una strepitosa maionese simile all’aioli (peccato per il dosaggio parsimonioso), e i nervetti, eccezionali, conditi con lattuga e cipollotto. Per il primo piatto si fa un salto in Piemonte con gli agnolotti del plin con sugo d’arrosto, con la sfoglia ben stesa e il ripieno giustamente saporito a creare delle golosissime “caramelle di carne”. Molto buono pure il vitello tonnato con fiori di cappero e cialda croccante. A concludere un classico e goloso tiramisù ben fatto, seguito da un buon caffè, aromatico e ben estratto.
Disponibile e alquanto simpatico lo staff, oltre ad essere molto competente.
Su richiesta ci è stata servita una bottiglia a norma di olio EVO, blend di Nocellara del Belice e Biancolilla.
Una vasta cantina con etichette nazionali e internazionali (pochi i vini naturali) con un legittimo focus piemontese. Nella norma i ricarichi.
Arredamento in legno e un tocco di blu sulle pareti creano un contesto caldo e accogliente, con cimeli storici e quadri alle pareti.
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