Mangiadischi è certamente un punto di riferimento in una zona non particolarmente toccata dall’esuberante vitalità di Montesacro. Infatti, non sono molti i ristoranti di questo quadrante adiacente al Parco delle Valli che possono contare su un’offerta così legata alla tradizione e alla qualità delle materie prime. La cucina proposta in questa “moderna trattoria” è casalinga ma non improvvisata, legata a sapori semplici e diretti, come la cucina di una volta. Ce lo hanno dimostrato fin da subito gli antipasti, un perfetto “uovo della nonna”, ripieno di besciamella, provola e prezzemolo, panato e fritto, e le gustose polpette di lenticchie rosse accompagnate da maionese vegan, delicate e ravvivate dal coriandolo. A questi abbiamo fatto seguire delle fettuccine con pesto di cicoria, Taleggio e crumble di frutta secca e aneto, dal condimento in quantità eccessiva ma con una piacevole nota amaricante, e una pasta e patate da manuale. Tra i secondi abbiamo assaggiato un baccalà alla romana che, purtroppo, aveva il condimento slegato e un polpettone di manzo e salsiccia (fuori menù), con stracchino all’antica e crema di cipolle, leggermente sbilanciato sul formaggio. Come contorni abbiamo scelto un gustoso mix di cavoli, differenti per cotture e texture, e della buona misticanza ripassata, purtroppo con olio in abbondanza sul fondo del piatto. Una fresca crema al cucchiaio con amarene, dolce al punto giusto e con una gradevole nota di limone, è stato il dessert scelto, seguito da un caffè sottoestratto e dall’aroma poco complesso.
Il locale è arredato in modo semplice, con mobili di modernariato che creano una piacevole atmosfera. Con la bella stagione i coperti aumentano grazie al dehors, fruibile anche in inverno in quanto riscaldato.
Molto cordiale e disponibile, non particolarmente rapido nei giorni di grande affluenza.
Curata la carta dei vini, non troppo ampia ma incentrata su etichette bio natur, con ricarichi corretti. È presente anche una buona selezione di birre artigianali e superalcolici.
Su richiesta, ci è stata servita una bottiglia a norma di olio EVO umbro, monovarietale Leccino, purtroppo oltre il termine di consumo suggerito.
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