Il luogo di Aimo e Nadia

ricercata

Voto: 9

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Locale consigliato

Descrizione offerta

Storica insegna milanese di alta ristorazione, anche quest’anno si conferma come una delle migliori tavole in città. Il menù racconta una grande attenzione ai territori e alle piccole produzioni, valorizzate in due percorsi molto completi “Percorsi” e “Territori” rispettivamente a 250 e 280€; volendo si possono pescare dei piatti da questi due percorsi al costo di 220 e 250€ rispettivamente per 3 e 4 scelte. Ricca e gustosa l’accoglienza affidata a una serie di eccellenti finger food: bombolone ripieno di crema alla Norma con all’esterno parmigiano grattugiato al posto dello zucchero, canelè di farina di legumi con gelatina di brandy, tartelletta di grano saraceno, caprino, barbabietola e cappero di Pantelleria, bucatino prima scottato in acqua e poi in cotto in forno a 50 gradi per 5 ore con salsa all’arrabbiata. Incredibilmente buono, nella sua semplicità, il primo antipasto, una salsa di tre pomodori con fragoline di bosco, capperi di Pantelleria e aceto di vino in botte di ginepro. È stata poi la volta del riccio di mare con tuorlo d’uovo, morbido di patate della Sila e caviale di Calvisano, altro ottimo assaggio, e della “lasagnetta” di seppia con crema di noci di Bieggio e olio Evo della Tuscia, probabilmente il miglior piatto della serata. Giustamente croccante l’asparago bianco di Bassano con mais Biancoperla, sesamo di Ispica e salsa alla vicentina, riuscito connubio mare terra nell’animella di vitello con scampi di Molfetta, lampascioni, macco di fave e salsa choron. Cottura millimetrica del cereale nel risotto Gran Riserva Carnaroli con gambero viola, burrata, origano di Vendicari e limoni di Cetara, un piatto mantecato alla perfezione ed equilibratissimo. Servizio in due tempi per il piccione cotto in una pentola di pietra ollare (lavec): il petto era un filo troppo cotto, mentre la coscetta era strepitosa; è arrivata poi in tavola una tazza con anolini ripieni di piccione e dei filetti dello stesso crudi, riempita al momento con consommé di piccione profumato alla verbena e coperta per un minuto così da cuocere gli ingredienti (molto buono l’insieme). Una composta di rabarbaro, lamponi e mirtilli rossi, spuma di pompelmo e gelatina di sidro di mele ha introdotto la variazione di mandorla: cake di mandorle e limone con gelato di latte di mandorle servito con un bicchiere di marzapane e latte di mandorle, un dolce giustamente non pesante al termine di un percorso molto completo. Congedo affidato a una sfiziosa piccola pasticceria e a un espresso scelto da una carta apposita: noi abbiamo optato per un monorigine Etiopia di una torrefazione specialty di Bergamo, trovandolo molto complesso e con una acidità morbida piacevolmente percepibile.

Dettagli

FASCIA PREZZO
menù degustazione 250/280€
SERVIZIO

Coordinato da Nicola Dell’Agnolo, risulta perfetto: fluido, cortese e alla mano, un riferimento per questo tipo di ristorazione.

OLIO

Insieme all’eccellente pane preparato con farina di grano arso viene versato in un piattino da una bottiglia a norma un olio EVO bio monovarietale Coratina realizzato da ulivi secolari di un appezzamento riservato al ristorante da un’azienda pugliese.

TIPOLOGIA
CANTINA

La carta dei vini si consulta su tablet ed è molto completa oltre che organizzata in modo originale. Sono disponibili anche cantine di nicchia con ricarichi davvero importanti sia per le bottiglie che per la proposta al calice.

TAVOLI ALL'APERTO
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AMBIENTE

Giocato in più salette, risulta molto elegante con tavoli generosamente dimensionati e ben distanziati fra loro. Impeccabile la mise en place. Nella sala principale uno schermo inserito all’interno di una originale finta finestra proietta un video del Duomo di Milano.

GLUTINE
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CHIUSURA
Domenica. A pranzo