Tre indirizzi in città, di cui due in centro, per trovare una pizza leggera, fragrante e dalla spiccata digeribilità. A disposizione tre impasti fra cui scegliere: classico con farina bio di tipo1 e lievito madre, biodiverso con 8 farine e 4 semi e idrolisi (senza lievito), realizzato lasciando fermentare con acqua il grano spezzato. Noi abbiamo provato quest’ultimo e quello classico, trovandoli sorprendentemente simili, con il primo leggermente più croccante. Le pizze proposte sono una quindicina e questo è, a nostro avviso, il posto giusto dove assaporare la classica margherita, da affiancare a scelte più complesse per confermare che la semplicità, eseguita alla perfezione, non teme rivali. Piacevolissima nel condimento la proposta “spinaci” con spinacino saltato, mozzarella, Taleggio, olive, scaglie di parmigiano, salvia e scorza di limone a donarle un bel guizzo. Simpatica l’idea di proporre delle salse a scelta per godersi i bordi. Nell’attesa delle pizze, validi i crostini di pane ben dorati, con burro e acciughe di ottima qualità. Pochi i dolci a disposizione, tutti realizzati dalla pasticceria padovana di Luigi Biasetto.
Rapido e informale.
Birre artigianali alla spina o in bottiglia, bibite con ingredienti biologici e vini naturali dominano la scena.
Il locale è spazioso e piuttosto movimentato, gradini e mattoni a vista lo rendono piacevole seppur semplice. Nell’ampia sala il forno è a vista, così da poter osservare i pizzaioli all’opera, e i tavolini sono apparecchiati con tovagliette di carta che riportano il menù.
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