Tra le numerose pizzerie che hanno aperto in questi ultimi anni, Berberè dei fratelli Aloe continua ad essere un valido indirizzo per gustare una buona pizza cotta nel forno elettrico e fatta a dovere. Farine selezionate semintegrali e biologiche, lievito madre, impasti speciali, tra cui quello con idrolisi degli amidi, ottenuto grazie al processo di autofermentazione del grano spezzato, e ingredienti selezionati come topping: questo è alla base della buona riuscita della pizza di Berberè. La nostra ultima esperienza è cominciata con un buon supplì classico con mozzarella, pomodoro e basilico e una gustosa montanarina con pomodoro, basilico e parmigiano, ben fritta e per nulla unta. Tra le pizze, sempre buona la margherita con bufala, le cui fette vengono messe dopo la cottura per non far rilasciare molto siero da parte del latticino; ottima quella stagionale con funghi, zucca in crema, fiordilatte, Taleggio e prezzemolo, scelta con l’impasto con idrolisi. Ogni pizza è servita già tagliata in 8 comodi spicchi, in modo tale da rendere la condivisione ancora più semplice. Per chi vuole concludere in dolcezza ci sono i dolci di Luigi Biasetto.
Informale e cortese.
Da bere ci sono delle birre artigianali alla spina e in bottiglia, qualche etichetta di vino naturale, 4 tipologie di cocktail e delle bevande analcoliche gassate.
Lo stile delle pizzerie si somiglia in tutte le città, seppur con delle caratteristiche che si adattano alle dimensioni dei locali. Il forno elettrico e lo spazio dove vengono preparate le pizze, nella sede romana, si sviluppa sulla sinistra entrando, mentre le altre sale sono occupate da tavoli semplici e manifesti colorati alle pareti. D’estate c’è anche uno spazio all’aperto allestito davanti all’ingresso.
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