Locale polifunzionale dallo stile cosmopolita che si distingue come una delle rare oasi di qualità in una zona ad altissima densità di locali turistici. I suoi punti di forza sono il bar à huîtres di stampo francese, il cocktail bar con drink validissimi e il ristorante da noi provato, la cui cucina di stampo classico svaria dalla più verace tradizione romanesca, soprattutto nei primi piatti (celeberrima la carbonara), a suggestioni di altre regioni e paesi, per una proposta completa in grado di soddisfare differenti esigenze. Abbiamo iniziato il nostro pasto con un carciofo da giudia da manuale e con un ottimo tataki di tonno al sesamo dalla cottura pressoché perfetta, accompagnato da topinambur e pomodori assortiti. Come primo abbiamo optato per la minestra di porcini e arzilla, riuscita rivisitazione di un classico romano, mentre tra i secondi abbiamo assaggiato un’ottima costoletta di agnello al sapore di porchetta, con crema di castagne e cubetti di zucca in carpione ad aggiungere toni dolci ma equilibrati; come accompagnamento delle freschissime puntarelle con alici. In chiusura, bella e buona la torta mimosa con pan di Spagna, crema pasticciera, fragole e fiori eduli. Caffè correttamente estratto e di bella cremosità.
Quasi tutto al femminile, gentile e volenteroso, anche se a volte stranamente ingenuo. Ad esempio, dopo aver correttamente osservato che il carciofo non è facilmente abbinabile, il calice di Champagne viene portato insieme al vegetale, riscaldandosi nell’attesa del primo piatto, arrivato dopo un’attesa non breve.
Su richiesta è stata portata in tavola una bottiglia di olio della provincia di Roma di un noto marchio diffuso nel mondo della ristorazione capitolina. Non guasterebbe un pizzico di attenzione in più per allineare qualitativamente l’offerta olearia al resto della proposta.
È ricca di circa 400 etichette di valore, con un notevole spazio dedicato all’estero, in particolare Champagne, Riesling e Pinot nero.
Sicuramente uno dei punti di forza del locale: una sorta di incrocio retrò tra un bistrot transalpino e un american bar, con un’unica grande sala divisa in due aree ben distinte, quella a destra prevalentemente dedicata al cocktail bar, dominata dal grande bancone e con sgabelli e alcuni tavoli con sedute in similpelle, mentre la parte sinistra è interamente occupata dalla zona ristorante. Bello il dehors esterno.
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