Questo ristorante, che incarna la quintessenza dello spirito “borghese”, si conferma negli anni una certezza per chi è alla ricerca di una rassicurante cucina di stampo classico a base di ottimi ingredienti trattati con mano sicura. Al Ceppo, dunque, rimane un indirizzo sempre valido anche se nel corso delle nostre visite abbiamo riscontrato qualche piccola incertezza rispetto al passato. Esteticamente bello il battuto di gamberi con maionese al lime e senape in foglie scelto come antipasto, con i crostacei freschissimi, ma dal sapore poco incisivo e con la maionese evanescente. A seguire dei mezzi paccheri alle triglie con pomodorini, capperi e olive taggiasche, in un bel guazzetto dove affondare golosamente il pane per una scarpetta goduriosa. Se anche in questo caso nulla c’è da obiettare sulla qualità delle materie prime, si può tuttavia rilevare che un pizzico di sapidità in più non avrebbe guastato. Tra i secondi abbiamo optato per uno dei cavalli di battaglia storici del locale, le animelle di vitello stavolta nella versione grigliata al rosmarino e con crema di patate, molto buone ma non indimenticabili come in passato. Chiusura in bellezza con i dolci: nel corso di una visita invernale abbiamo potuto assaggiare una fetta di ottimo panettone marchigiano (la regione di origine della proprietà) del noto pasticcere Roberto Cantolacqua, accompagnato da una golosa crema di zabaione al vin cotto, mentre durante la torrida estate 2024 ci siamo rinfrescati con un misto di sorbetti di frutta ai seguenti gusti, uno più buono dell’altro: lampone, mela verde, ananas, fragola. Molto buono anche il caffè, di giusta estrazione e di buona aromaticità e persistenza.
Cordiale e professionale.
Evidente lo stacco rispetto agli anni migliori, quando veniva proposta una selezione di tutto rispetto. In una prima visita è stata portata in tavola una bottiglia non a norma e priva di etichetta di un olio di cui non è stato possibile conoscere origine e cultivar. Nel corso di una seconda visita è stato invece proposto un olio EVO senese biologico anche questo di cultivar sconosciuta.
La lista dei vini è molto ampia e completa, con numerose etichette estere e no, incentrata su bottiglie prestigiose ma senza disdegnare vini più di nicchia. Ricarichi corretti considerata la tipologia del locale.
Il locale è diviso in più sale elegantemente arredate, a partire da quella all’ingresso dominata dalla griglia; i tavoli sono ben distanziati e apparecchiati, mentre le boiserie, i bei lampadari che pendono dal soffitto, le composizioni floreali, i grandi specchi e i quadri alle pareti contribuiscono a creare un’atmosfera accogliente e ricercata.
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