Flavio al Velavevodetto

Voto: 7.25 su 10

OFFERTA

È sempre piacevole sedersi ai tavoli di Flavio al Velavevodetto, che stavolta abbiamo provato nel locale di Prati, aperto già da qualche anno e che va ad affiancare lo storico indirizzo di Testaccio. Se lo stile di cucina dei due locali è il medesimo – con grande spazio alla tradizione, declinata in prodotti del territorio e ricette di impronta squisitamente capitolina – ai “Quiriti” la clientela è meno turistica e più di quartiere. Pur a fronte di un menù tipico e ormai consolidato, il successo di pubblico non accenna a diminuire, quindi la prenotazione diventa necessaria. Per la prova di quest’anno abbiamo iniziato con degli antipasti vegetali a base di carciofo, sia nella versione alla romana che alla giudea, che si sono rivelate entrambe soddisfacenti, rispettose della materia prima, che emerge in purezza nel primo caso e non è mortificata dall’eccesso di untuosità nel secondo. Interessante anche la parmigiana di zucca, sebbene leggermente troppo unta. Tra i primi abbiamo scelto un grande classico di Flavio, i tonnarelli cacio e pepe impeccabili nell’amalgama tra formaggio e acqua di cottura, con la spezia giustamente in evidenza. Altrettanto buoni i tortelli con broccolo romanesco, fonduta di pecorino e mandorle tostate, dove il gusto dell’ortaggio emergeva piacevolmente a bilanciare la “forza” casearia. Un classico anche per il secondo, polpette di bollito accompagnate da scarola con olive e pinoli: un piatto nato per recuperare gli avanzi che, quando confezionato bene, è di completa soddisfazione. Chiusura affidata alla torta ricotta e visciole, non pienamente convincente perché sbilanciata nelle componenti a scapito della marmellata. Caffè di buon aroma e giusta estrazione.

AMBIENTE

Giocato su più sale ospitate nel Monte dei Cocci e con diversi spazi all’aperto, il locale si presenta ampio e accogliente nel suo mood da trattoria.

SERVIZIO

Veloce, efficiente e cortese ma scarsamente empatico, come non ci si aspetterebbe in un locale del genere.

CANTINA

Buona la carta dei vini che privilegia le cantine laziali ma offre la possibilità di scegliere prodotti di altri territori e qualche bottiglia bio-natur con ricarichi corretti. Discreta la proposta alla mescita.

OLIO

A richiesta ci è stato servito un olio EVO laziale, blend di Frantoio, Leccino e Caninese in bottiglia a norma.

CHIUSURA
mai