Sacro Trattoria Agricola
Indirizzo: Via dei Campi Flegrei, 55, Roma, Lazio
Telefono: 334/3482826
Dettagli del ristorante:
- Tipologia: tradizionale
- Voto: 6.25
- Prezzo: antipasti 10/13€, primi 11/13€, secondi 13/17€, dolci 5€
- Chiuso: Domenica sera e Lunedì. A pranzo tranne Sabato e Domenica
- Tavoli all’aperto: sì
- Orario di apertura:
Offerte: Aperta nella primavera del 2024, questa insegna porta una ventata di novità nel quartiere omaggiato nel nome. Diversi prodotti provengono dall’azienda agricola di proprietà in provincia di Rieti – verdure e olio in primis – e vanno ad alimentare un menù sfizioso che presenta alcune rivisitazioni di grandi classici. La fettina panata, così, viene preparata con il cinghiale e il vitello da tonnato diventa acciugato. Ciò anima uno storytelling autocompiaciuto non sostenuto, però, da una cucina che a nostro avviso presenta diverse lacune. E dire che eravamo partiti alla grande con un fuori carta davvero buono, i friggitelli ripieni di Taleggio, e pure il lesso in insalata con salsa verde non ci era dispiaciuto anche se leggermente pasticciato, peccato per i diversi pezzi di cartilagine del pollo presenti che rendevano fastidiosa la masticazione essendo peraltro indistinguibili vista la copiosa salsa. Stesso problema nelle altrimenti ottime pappardelle di pollo e peperoni, un primo di carattere ed equilibrio; meno incisivi i cannelloni con ricotta di pecora serviti con stracchino e pere in quanto monocordi al palato. Da dimenticare le due rivisitazioni citate in apertura: se la fettina panata in sé non era male (ma perché il cinghiale?!?), era purtroppo ammorbidita dallo spinacino adagiato sopra a mo’ di cappello con scaglie di parmigiano, mentre il vitello acciugato rimandava al ricordo della famosa preparazione, senza averne i pregi, con la carne sì rosa, ma penalizzata dall’eccessiva sapidità dell’insieme. Non ci ha entusiasmato in chiusura neanche la torta all’olio con crema inglese e battuto di erbe balsamiche risultata troppo asciutta, seguita da un discreto espresso.
Recensioni:
- Ambiente: L’osteria fa angolo in uno dei tanti palazzi della zona delimitata dal fiume Aniene e dalla Via Nomentana, non lontano da Piazza Sempione, per questo ha un dehors che si sviluppa su due lati. L’interno è piuttosto piccolo e arredato in modo spartano, ma risulta a suo modo accogliente.
- Servizio: Cortese ma non molto preparato, soprattutto nell’illustrazione del vino, fatto non da poco vista la scelta meritoria di avere in carta etichette di nicchia che necessitano di essere raccontate.
- Cantina: La lista è dedicata al mondo bio natur, risulta contenuta ma interessante, anche se pecca per l’assenza di indicazione dell’annata e della regione di provenienza, oltre che per l’assenza non segnalata di alcune etichette in essa riportate. Corretti i ricarichi.
- Olio: Su richiesta è stata portata in tavola una bottiglia a norma di un olio EVO di produzione propria (nell’azienda agricola in Sabina) blend di varietà locali.
- Glutine:
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