Lo Stuzzichino

Indirizzo: Contrada Taverna, Campodimele, Lazio

Telefono: 0771/598099

Sito Web: www.ristorantelostuzzichino.com

Dettagli del ristorante:

  • Tipologia: tradizionale
  • Voto: 7
  • Prezzo: antipasti 8/14€, primi 11/14€, secondi 12/22€, dolci 5/6€.
  • Chiuso: Mercoledì; Domenica sera
  • Tavoli all’aperto:
  • Orario di apertura:

Offerte: Situato al centro del Parco dei Monti Aurunci, nella parte bassa del borgo di Campodimele, noto per la longevità degli abitanti, questo ristorante propone una cucina rigorosamente di territorio, basata prevalentemente su materie prime locali, alcune delle quali ormai infrequenti. La meritoria impostazione casereccia potrebbe tuttavia giovarsi di una moderata rivisitazione volta ad alleggerire i piatti, non di rado un po’ pesanti e pasticciati, eredi di una memoria storica e popolare di emancipazione dalla fame, comune peraltro a larga parte d’Italia. Per la prova di quest’anno abbiamo iniziato con l’antipasto dello Stuzzichino, ovvero una valida degustazione di numerosi prodotti tipici, tra cui una selezione di ottimi salumi e formaggi del territorio, olive di varietà Itrana, crostini, frittelle, frittatina, mini burger di agnello, zuppa di fagioli e cicorie e zuppa di cicerchie, queste ultime entrambe buonissime. Passando ai primi, gustosi gli gnocchi di patate e farina al ragù di cinghiale, un piatto intenso dal sapore antico. Meno convincenti gli altri piatti provati: ravioli ripieni di carne brasata con fondo d’arrosto e tartufo scorzone, decisamente penalizzati da un eccesso di olio e tartufo, troppo pesanti, a dispetto del nome, i “paccheri estivi” con provola affumicata, melanzane, pomodoro e basilico, di fatto una sorta di “parmigiana” tanto era l’eccesso di condimento; deludenti anche le tagliatelle ai porcini, con la pasta slegata dai funghi, peraltro dal sapore “stanco”. Si risale con i secondi, a partire da un semplice ma buon agnello alla scottadito, seguito da un intenso baccalà in tegame con patate, pomodoro torpedino, olive e pinoli; eccezionali le lumache cotte in bianco con olio, mentuccia, aglio verde e peperoncino (ricetta tipica di Campodimele), mentre il pur intrigante coniglio disossato cotto al forno, farcito con verdure e accompagnato da un tortino di patate al tartufo, soffriva anche lui di un eccesso di pesantezza di fondo. Per chiudere, molto buoni i dolci provati: cheesecake con fichi e crema aromatizzata al limoncello e bavarese al latte di mandorla con pesche flambate in padella con moscato e amaretti sbriciolati, entrambi golosi ed equilibrati. Caffè gagliardo e di buona estrazione, ma poco aromatico.

Recensioni:

  • Ambiente: L’ampio locale è inserito in un edificio di recente costruzione, con gli interni arredati in modo semplice ma curato, con tavoli ben distanziati e l’ampia veranda che permette di mangiare all’aperto nella bella stagione.
  • Servizio: Frettoloso, approssimativo e poco empatico, non giustificabile dal fatto che il locale era quasi pieno. A memoria non ci era poi mai capitato che chi prendeva l’ordinazione provasse a sollevare l’eccezione, rinviata prontamente al mittente, che sarebbe stato meglio non ordinare quattro primi piatti diversi per non mettere in difficoltà la cucina.
  • Cantina: A parte il problema dell’assenza dell’annata per molte bottiglie, già evidenziato in passato, è questo invece il punto di forza del locale. Una carta abbastanza ampia e intelligentemente pensata intorno a etichette mirate e adatte alla tipologia di cucina, molte di produttori di nicchia e con larga presenza di vini naturali, proposte con ricarichi corretti. Valida anche la selezione di amari e distillati.
  • Olio: Su richiesta ci è stata portata in tavola una bottiglia a norma di un ottimo EVO di un pluripremiato produttore del basso Lazio, monovarietale Leccino.
  • Glutine:

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