Joia
Indirizzo: Via Panfilo Castaldi, 18, Milano, Lombardia
Telefono: 02/29522124
Sito Web: www.joia.it
Dettagli del ristorante:
- Tipologia: ricercata / vegetariana
- Voto: 8.5
- Prezzo: menù degustazione 125/135€, piatto quadro (solo a pranzo) 30/35€
- Chiuso: Domenica e Lunedì
- Tavoli all’aperto: no
- Orario di apertura:
Offerte: Consegnate le redini in mano a Sauro Ricci e Raffaele Minghini, suoi sous chef da diversi anni, Pietro Leemann ha lasciato definitivamente il Joia. La carta comprende diverse formule degustazione attraverso le quali è possibile farsi un’idea completa della cucina vegetale del Joia. Solo a pranzo, ad esempio, è disponibile il “piatto quadro” che prevede 4 o 5 preparazioni servite su un unico piatto quadrato al costo rispettivamente di 30 e 35 euro, con acqua e caffè inclusi. Sempre a mezzodì è disponibile il percorso degustazione che prevede 2 piatti salati e 1 dolce al costo di 60 euro da scegliere da una piccola selezione di piatti presenti nella carta della cena. E, infine, i due menù più completi – L’entasi della natura e Zenith – proposto rispettivamente a 125 e a 135 euro, vincolanti per tutto il tavolo. Dopo la sfiziosa cecina di lenticchie rosse germogliate con maionese al curry, abbiamo provato “anima mundi”, un risotto mantecato con carote novelle, asparagi verdi alla fiamma ed emulsione all’aglio orsino, con spuma soffice di cavolfiore aromatizzato al curry. Il piatto “rondini a primavera” è una bella e buona rivisitazione della classica ratatouille, con carpaccio di pomodoro camone alla base, agedashi di melanzana, avocado marinato e zucchina costoluta che facevano da contorno al quadrotto di tempeh di lenticchie rosse decorticate e semi di lino, guarnito con salsa ponzu. In chiusura abbiamo assaggiato “carioca”, un delizioso cubo cremoso al cocco con cuore di lime e violetta, servito con 3 tipi di salse diverse (mango e jalapeno, acerola e lampone e menta) e scaglie di cioccolato fondente. Sottoestratto il caffè con crema del tutto evanescente.
Recensioni:
- Ambiente: Diviso in tre sale che si susseguono, il locale è arredato con sobria eleganza, tavoli ben dimensionati e mise en place essenziale. Nell’ultima sala c’è anche una finestra che dà direttamente sulla cucina. Il dehors c’è ma non è fruibile per mangiare, serve solo per un’attesa piacevole durante la bella stagione.
- Servizio: Gentile e fluido nei tempi.
- Cantina: Ben fatta la carta dei vini che contiene una sezione iniziale dedicata alle bollicine italiane e francesi (queste ultime divise per blanc de blancs, blanc de noir, meunier, rosé), ai vini bianchi e rossi nostrani e a quelli francesi e di qualche altro paese europeo e del mondo; ricarichi alti.
- Olio: Su richiesta ci è stato servito un olio EVO abruzzese di una nota azienda vinicola servito al tavolo direttamente nel piattino. Siamo venuti a conoscenza della regione di provenienza e abbiamo potuto vedere la bottiglia solo dopo nostra specifica richiesta. Peccato, su questo aspetto si dovrebbe e si potrebbe fare di più.
- Glutine: Delle chiarissime icone identificano i piatti adatti ai celiaci.
Consigliato: 1
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