53 Untitled

Indirizzo: Via del Monte della Farina, 53, Roma, Lazio

Telefono: 375/7150155

Sito Web: www.untitledrestaurant.com

Dettagli del ristorante:

  • Tipologia: tapas bar
  • Voto: 4
  • Prezzo: morsi e morsetti 5/22€, taglieri 10/20€, pasta 16/22€, dessert 7/11€, menù degustazione 40/68€
  • Chiuso: Lunedì e Martedì
  • Tavoli all’aperto:
  • Orario di apertura:

Offerte: Si conferma come uno dei più originali e versatili locali del centro di Roma, con una proposta serale adatta a varie esigenze. La cucina si basa su un’interessante scelta di “morsi e morsettti”, ossia di tapas, singolarmente molto adatte per l’aperitivo, ma che possono agevolmente costituire la base per una cena completa, magari scegliendo fra tre menù degustazione. Noi li abbiamo provati tutti e così facendo abbiamo praticamente assaggiato quasi tutte le preparazioni in carta, che attingono ad un repertorio che guarda sia alla cucina italiana e in particolare romana, sia a suggestioni orientaleggianti e iberiche, spesso in intelligente contaminazione. E così dal menù “fuga breve” abbiamo apprezzato sia la coppa di Parma servita con pettole alle alghe, sia uno dei cavalli di battaglia del locale, una versione raffinata della patata brava, nonché due convincenti contaminazioni, quella sul fronte Piemonte/Roma, ossia gli agnolotti del plin serviti al tovagliolo ripieni di sugo all’amatriciana accompagnati da crema al pecorino romano, nonché sul fronte Cina/Roma, ossia i dumpling di coda alla vaccinara con crema di pecorino romano, fondo di formaggio “Bruno” e angostura. Molto valido anche il menù “viaggio vegetariano”, composto dal pomodoro della Navarra, pane al Kvas, emulsione all’olio e basilico, la patata brava, gli spaghettini cotti in acqua di pomodori verdi, crema di pinoli, maggiorana e polvere di polline, ed infine l’acquacotta viterbese con bigné salato di patate e aglio, gel di tuorlo e caviale di albume, fondo di pane, verdure primaverili. Più strutturato il “percorso dello chef”, composto da 5 portate più complesse, a partire dalla lattuga fumé, lattughino romano, salsa olandese affumicata, pesto di pistacchio, salsa di prugnolo selvatico fermentato, uova di salmone. Si prosegue con una freschissima ostrica con gazpacho e mela Granny Smith. Niente male poi il sashimi di pescato in ceviche, leche de tigre, mais e mix di spezie rosse. Meno convincente la libera interpretazione della pasta all’assassina barese, piatto già di per sé non memorabile, in questo caso con scampi crudi, pomodoro bruciato e salsa al prezzemolo. Ed infine, la coda di rospo cotta in legno di cedro, emulsione di kimchi, mela Granny Smith e daikon. Per chiudere si può anche optare per dei dolci interessanti (non compresi nei menù degustazione), tra cui una rivisitazione del tiramisù, con crema al mascarpone, savoiardo morbido fatto in casa, ganache al caffè e biscotto al cacao amaro e soprattutto per delle ottime pesche arrostite con timo limonato, pop-corn di amaranto, gelato allo zafferano, olivello spinoso e cialda di dulce de leche. Discreto anche il caffè finale. Punto di forza del locale è certamente il comparto bevande, con birre artigianali, bella selezione di gin di nicchia, altri distillati, amari e liquori, cocktail e soprattutto una carta dei vini magari non amplissima ma molto interessante, focalizzata pressoché esclusivamente su vini naturali ed etichette di nicchia di piccoli produttori semisconosciuti in Italia e all’estero (soprattutto Francia).

Recensioni:

  • Ambiente: Spazi ristretti per pochi coperti, di cui alcuni al bancone. Allestimento curato e arredi moderni completano il quadro di un’atmosfera intima e raccolta.
  • Servizio: Cortese e informale.
  • Cantina:
  • Olio:
  • Glutine:

Consigliato: 1

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