Situato in zona San Siro, questo ristorante offre una cucina tipicamente lombarda che tiene fede alle radici culturali del suo territorio, tuttavia l’esecuzione dei piatti, a nostro avviso, lascia molto a desiderare. Abbiamo iniziato con un tipico piatto della cucina valtellinese, gli Sciatt, ovvero delle croccanti frittelle tonde di grano saraceno ripiene di formaggio casera filante: peccato, però, che il formaggio non filasse affatto, bensì era compatto e gommoso, oltre che poco saporito. Inoltre, le palline fritte erano adagiate su un letto di lattuga “appassita”, con foglie umide e smorte. Leggermente meglio è andata con il risotto allo zafferano con osso buco, con la carne che ha rilasciato troppi succhi “annacquando” il risotto, il quale risultava anche eccessivamente salato. In chiusura abbiamo assaggiato il gelato al gusto fior di latte fatto in casa, guarnito con salsa di cioccolato e granella di nocciole. Pure un dolce così semplice, però, presentava dei difetti: il topping di cioccolato era scarso rispetto alla quantità di gelato e, inoltre, non era cremoso bensì “rigido”, creando un effetto simile a quando si mangia il gusto stracciatella. Discreto il caffè finale.
Cordiale e ospitale.
Su ogni tavolo è presente una bottiglia a norma di olio EVO, blend di Coratina, Nocellara del Belice e Biancolilla.
La cantina comprende principalmente etichette nazionali con qualche incursione francese, oltre a delle birre artigianali. Ricarichi nella norma.
Un contesto rustico arricchito da antichi oggetti d’arredo appesi alle pareti e piante da giardino; con la bella stagione si aggiunge anche uno spazio all’aperto.
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